Il Codice della strada Vaticano
19 giugno 2007
Il Consiglio pontificio per la pastorale dei migranti e gli itineranti presenta uno inedito documento dedicato al popolo degli automobilisti, dal titolo sintomatico “Accosti, prego”.
Il Codice della strada vaticano: ”Segno della croce prima di partire e grattatina”.

papa paolo dune

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Approvato finalmente il Codice della strada del Vaticano. Non è una bufala: il Consiglio pontificio per la pastorale dei migranti e gli itineranti ha davvero approvato un documento dedicato al popolo della strada, prevedendo la “Bibbia a punti” ed una serie di Ave Maria come sanzioni.
L’iniziativa è stata presentata oggi, sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, dal cardinale Raffaele Martino, presidente del Consiglio per i migranti, ed ex vigile urbano della Guardia svizzera.
“Il ricorso ai nostri intercessori celesti – ha spiegato il cardinale, mentre le auto passavano accanto a lui suonando – non deve far dimenticare l’importanza del segno della croce, fatto prima di iniziare un viaggio, seguito subito dopo dalla consueta grattatina, che è particolarmente efficace per i lunghi tragitti. Solo così saremo coperti nel caso di eventuali sinistri. Ma anche recitare un rosario tutti insieme nei viaggi in comitiva, tra una birra e l’altra, servirà a sentirsi immersi nella presenza di Dio, a rimanere sotto la sua protezione”. L’importante è continuare a guardare la strada.
Nel documento, il popolo della strada viene suddiviso in quattro categorie umane: 1) “i viaggiatori”, 2) “le prostitute”, 3) “i bambini senza famiglia”, e 4) “i barboni”. Non sono contemplate categorie intermedie, quali “le prostitute viaggiatrici madri di bambini avuti con barboni”.
Il Codice spiega che oggi c’è particolarmente bisogno di “protezione divina”, in quanto l’ACI e la Stradale non funzionano a dovere. Quindi elenca i comportamenti più insidiosi per i conducenti: “I comportamenti poco equilibrati variano a seconda delle persone e delle circostanze: mancanza di cortesia, gestacci, imprecazioni, bestemmie, perdita di responsabilità, violazioni del Codice della strada”, stupri, truffe, concussioni, sesso orale. E tutto mentre si è in fila al semaforo.
Sono anni, ha aggiunto il cardinale, che la Chiesa è impegnata direttamente nell’educazione stradale, attraverso cappelle lungo le autostrade, preti negli autogrill, che spesso vengono investiti in retromarcia, sacerdoti infiltrati nei raduni motociclistici e camuffati con barba e tatuaggi, ecc.
Per quanto riguarda lo sfruttamento sessuale e la prostituzione, il Vaticano ricorda che si tratta di fenomeni che costituiscono un’offesa alla dignità umana e una grave violazione dei diritti fondamentali, soprattutto con gli attuali prezzi di mercato, che non tengono conto delle difficoltà dei meno abbienti.
“La strada per il paradiso è lunga e accidentata” ha concluso il cardinale, tornando nella sua BMW, “per questo occorre affrontarla con la dovuta prudenza: allacciandosi le cinture e utilizzando il navigatore satellitare.”

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